Sento già che qualcuno penserà: “Sr Cristina, non puoi iniziare una lettera con una domanda…, non va bene come italiano…”. È vero, non è una cosa abituale iniziare una lettera con una domanda, ma credo che quest’anno, in cui la proposta pastorale ha come orizzonte il fatto che ognuno di noi può essere santo proprio nel luogo in cui si trova, è una domanda che dobbiamo necessariamente farci. Ecco la ragione di questo avvio un po’ inconsueto. Certamente per nessuno di noi è facile rispondere a questa domanda così impegnativa e, per questo motivo, credo che una storia di Bruno Ferrero possa aiutarci a capire meglio come vivere la santità nel quotidiano, come hanno fatto più di cento anni fa don Bosco e Madre Mazzarello e tante persone della Famiglia Salesiana sparsa in tutto il mondo…
Una maestra aveva portato la sua classe a visitare una chiesa con le figure dei santi sulle vetrate luminose. Rientrati a scuola, il giorno seguente, il parroco domanda ai bambini: “Chi sono i santi?”. Un bambino risponde: “Sono quelli che fanno passare la luce”.
Ecco, la definizione di quel bambino è davvero unica e stupenda: i santi sono tutte quelle persone che, nella loro vita di ogni giorno lì dove si trovano, fanno passare, in modo semplice, la luce di Dio che così continua ad illuminare la terra.
Allora, anche noi possiamo e vogliamo essere, come Domenico Savio e Laura Vicuña, impegnati in un cammino quotidiano per far crescere il bene in noi e attorno a noi… perché ognuno di noi… io … tu… può essere santo, #lìdovesei…
Buon cammino e buon anno a tutti voi!
Sr Cristina